Facendo riferimento al DSM 5, con alcolismo si intende un uso problematico di alcol. Si tratta di una malattia cronica, che porta alla comparsa di recidive e che può causare addirittura la morte di chi ne è affetto.
Non è quindi una condizione da sottovalutare, ma anzi è una problematica da conoscere in dettaglio, anche perché vi è la possibilità di intervenire. Molti pazienti traggono beneficio da delle sedute con uno psicologo per alcolismo, un professionista che sappia come gestire la situazione e come guidare il paziente nel percorso di riabilitazione, fino alla completa risoluzione del problema.
Quali sono le cause dell’alcolismo?
Per definire le cause di questa patologia bisogna iniziare dicendo che si tratta di una malattia multifattoriale. Questo significa che sono diversi i fattori che contribuiscono all’insorgenza dell’uso problematico di questa sostanza e che vanno tenuti a mente quando si analizza questo tema.
Si è visto innanzitutto che c’è un substrato genetico che predispone ad avere problemi di uso dell’alcol con la crescita, infatti figli di genitori che soffrono di tale patologia con maggiore probabilità andranno incontro alla stessa problematica.
C’è poi anche il discorso dei fattori ambientali e dei fattori psicologici. E’ proprio su questi ultimi che un professionista specializzato nel trattamento di questa patologia potrà agire, per correggere la predisposizione psicologica e per aiutare il paziente a superare il problema.
Quali sono i sintomi?
Per descrivere i sintomi si può fare riferimento ancora una volta al DSM 5. Il manuale raccoglie una serie di segni e sintomi che i pazienti con questa patologia possono presentare.
Per fare la diagnosi il paziente deve assumere alcol in quantità superiori alla dose consigliata dall’OMS in maniera cronica, assumere questo tipo di bevande anche in situazioni che potrebbero metterlo in pericolo e non riuscire a smettere di assumere alcol.
L’assunzione di queste bevande comporta l’incapacità per il soggetto di adempiere ai suoi compiti familiari e sociali, il che porta ad una qualità di vita ridotta per chi soffre di questa malattia. Si ha inoltre lo sviluppo di tolleranza alla sostanza e di dipendenza dalla stessa.
E’ possibile curarlo?
Fortunatamente è possibile curare l’alcolismo, il che offre la possibilità di limitare i danni di questa patologia e di evitare che la situazione degeneri fino a delle complicanze potenzialmente mortali.
Si possono sfruttare innanzitutto delle terapie farmacologiche, tra le quali ricordiamo il farmaco disulfiram, conosciuto anche come antiabuse. Questa molecola va a bloccare il metabolismo dell’etanolo, il che porta ad un accumulo di acetaldeide ed ai sintomi di malessere (in particolare nausea e vomito) a seguito di una eventuale assunzione di bevande come il vino dopo la somministrazione del farmaco.
Si possono sfruttare anche delle terapie psicologiche per l’alcolismo dopo aver stabilizzato la situazione ed aver risolto il quadro acuto. Sono stati condotti diversi studi, che hanno dimostrato l’efficacia sia della terapia individuale che della psicoterapia di gruppo. Quest’ultima ha dimostrato di essere maggiormente efficace ed infatti è l’approccio che si utilizza nella maggior parte dei casi. Tra le varie terapie si ricorda la Acceptance and Commitment Therapy, che viene impiegata perché può davvero aiutare a risolvere il problema e a ridonare ai pazienti la qualità di vita che meritano.