Il sindaco Piendibene scrive a Regione, Ufficio Scolastico Regionale e Città Metropolitana chiedendo la sospensione della fusione
Il sindaco Marco Piendibene scrive a Regione, Ufficio Scolastico Regionale e Città Metropolitana chiedendo la sospensione della fusione fra gli istituti Stendhal e Calamatta. Questo il testo della missiva.
“Se è vero che il dimensionamento scolastico, annualmente operato dalla regione Lazio, ha come obiettivo quello di programmare un’offerta formativa più funzionale ed efficace, di realizzare il diritto all’apprendimento e di ridurre il disagio degli studenti, non si riesce proprio a comprendere la ratio del dimensionamento che vedrà accorpati l’Istituto Stendhal e l’Istituto Calamatta.
Come amministrazione comunale, seppure non competente in materia, vogliamo esprimere forte la nostra preoccupazione e il nostro dissenso soprattutto a nome degli studenti, delle famiglie dei docenti, del personale ATA, dei dirigenti di cui si allega nota e della cittadinanza tutta.
Il dimensionamento scolastico è un’operazione dolorosa e certamente crea disorientamento nelle realtà scolastiche.
Oggi l’operazione di dimensionamento va inspiegabilmente a coinvolgere due realtà scolastiche di Civitavecchia, alle quali è riconosciuta, vista la complessità che le contraddistingue, la fascia A: l’Istituto di istruzione superiore Calamatta e l’Istituto di istruzione Stendhal.
Le valutazioni non possono essere meramente numeriche, ma vanno iscritte in una riflessione sulle articolazioni numerose che contraddistinguono i due istituti, sulla sofferta storia di entrambi e sulla risposta che sia l’Istituto Stendhal sia l’Istituto Calamatta sono riusciti a dare nel tempo a fasce fragili della nostra realtà territoriale nell’ambito del disagio socio ambientale, della fragilità, della disabilità, della riqualificazione professionale, offrendo concrete opportunità di inserimento nel tessuto lavorativo. Sono queste operazioni umane e didattiche volte al successo scolastico e formativo di giovani spesso in percorsi di devianza e di recupero.
Si vogliono dimensionare due istituti tecnici e professionali all’interno dei quali convivono già, con difficoltà, molteplici indirizzi di qualificazione: le professionalità alberghiere, le professionalità tecnico economiche, le professionalità tecnico turistiche, le professionalità del mare, le meccaniche, le elettriche.
Il territorio di afferenza è molto ampio: paesi paesi della costa verso Roma, quali Santa Marinella, Ladispoli, Cerveteri, Fiumicino e molti luoghi del viterbese soprattutto per l’Istituto Calamatta: Monteo Romano, Blera, Barbarano. Non manca la presenza di località della Maremma, quali Montalto, Pescia e Orbetello.
Ogni indirizzo ha i propri laboratori, ha proprie difficoltà in ordine alla garanzia della sicurezza, della modernità della strumentazione, della gestione e della conservazione di delicata strumentazione.
Va sottolineato inoltre che entrambi gli istituti hanno attivato percorsi di educazione degli adulti con un orario che li vede aperti dalla mattina presto fino a sera, alle ore 20:30 e 21:00, ogni giorno.
Non va dimenticato che entrambe le istituzioni scolastiche hanno aperto con successo un proprio percorso di studi presso le due sedi carcerarie di Civitavecchia: sede Passerini di via Tarquinia e supercarcere in via Aurelia.
A tutto questo va sommato l’impegno profuso per realizzare, fortunatamente con successo, un virtuoso partenariato di istruzione tecnica superiore.
Parliamo di due ITS, che rappresentano un esempio virtuoso regionale di percorso di alta formazione professionale, riconosciuto anche dal sistema universitario, nell’ambito delle professionalità portuali, del management turistico e delle professionalità alberghiere.
Anche chi non conosce bene il sistema scolastico può facilmente cogliere come l’operazione di dimensionamento vada in qualche modo a creare un “mostro”, che finirebbe sicuramente per lasciare indietro qualcuno e qualcosa.
Alla luce di quanto sopra chiediamo di sospendere ogni operazione di aggregazione o fusione, che coinvolga le due istituzioni scolastiche, in una rovinosa operazione di dimensionamento, perché il risparmio conseguente, sempre che il risparmio sull’istruzione sia un valore, non sarà certamente proporzionale o comunque sufficiente a sostenere un’operazione che andrebbe a sconvolgere un equilibrio già molto difficile del sistema istruzione nella nostra città”.