Sono domeniche nere per il nostro calcio: la sassaiola contro il pullman della Juve, l’esplosione di una bomba carta scagliata verso il settore granata allo stadio che ha mandato una decina di persone all’ospedale. Domeniche in cui le notizie di violenza negli stadi si susseguono come delle vere e proprie deflagrazioni.
Ma la vicende, gravi, non sono solo degli allarmi che suonano a livello nazionale. La violenza esplode anche, e forse soprattutto, a livello locale. E’ questo il caso dell’episodio avvenuto domenica per la partita tra il Ladispoli e il Civitavecchia del derby valido per l’ultima giornata del campionato di eccellenza prima dei play off che si terranno il 10 maggio.
Una maxi rissa tra tifosi, più di 50 persone che si sono ritrovate alla stazione e si sono colpiti con spranghe e bastonate sulla strada che porta dalla stazione al Marescotti.
Immediato l’intervento delle forze dell’ordine per cercare di evitare il peggio.
Alcuni testimoni dichiarano che quello di domenica era uno scontro preannunciato. Sembrerebbe, infatti, che già alla partita di andata fossero volate minacce degli ultras ladispolani verso i tifosi del Civitavecchia.
“Per fortuna sono intervenuti subito i Carabinieri” ha dichiarato una tifosa presente durante la partita “Sono stati fermati tutti subito e non è stato necessario neanche l’intervento delle ambulanze. Ho visto solo qualche ultras con lesioni di poco conto”.
Nessun ferito grave dunque, e la partita ha potuto procedere senza intoppi. Al fine di evitare ulteriori scontri gli ultras della squadra ospite sono stati fatti salire sul primo treno diretto verso Civitavecchia, mentre i tifosi del Ladispoli sono stati fatti uscire da un ingresso secondario.
Che non scorra buon sangue tra le tifoserie del Ladispoli e del Civitavecchia è fatto noto, ma in questi casi forse ha ragione chi sostiene che il calcio italiano meriterebbe di essere messo in naftalina, nell’attesa che si risolva in modo definitivo il problema della violenza fuori e dentro gli stadi. Un provvedimento già preso in Grecia ed in Turchia: stop al campionato sine die, il castigo che dovrebbe insegnare a non ripetere l’errore.
Condanna per i fatti accaduti anche da parte della società sportiva del Ladispoli Calcio la quale dichiara di essere stata estranea ai fatti fino alla fine della partita, in quanto la rissa si è sviluppata all’esterno dello stadio senza intaccare l’animo dei giocatori. “La società condanna comunque ogni atto di violenza fuori e dentro il campo da calcio. Noi siamo per lo sport, per il fair play e contro ogni forma di violenza fisica o verbale. Pensiamo solo a dare il meglio in campo.” ha dichiarato la società.