Le critiche del sindaco Cozzolino all’ Atto Aziendale presentato dalla ASL rivelano , ancora una volta , la scarsa preparazione con la quale affronta i problemi . Il mondo della sanità sta cambiando nel tentativo di ottimizzare l’utilizzo delle sempre più scarse risorse disponibili senza ridurre, o addirittura migliorando, la qualità e la quantità dei servizi erogati.
Il sindaco dimentica che la sanità regionale è da anni commissariata ed è costretta ad adottare pesanti piani di rientro che, in qualche modo, condizionano la programmazione sanitaria regionale sottoposta al continuo vaglio del ministero delle finanze. Pur con questi vincoli, l’amministrazione guidata da presidente Zingaretti, nei vari decreti emanati in questi anni, ha cercato di mettere ordine in un sistema sanitario troppo frammentato ed economicamente inefficiente definendo precisi standard funzionali e mettendo in rete i vari centri. Nell’ambito di questa razionalizzazione, si inseriscono le normative nazionali quali quelle che definiscono il numero delle Unita Operative Complesse sulla base del numero di posti letto in ospedale ( 1 ogni 17.5 ) e nel territorio ( 1 ogni 13.515 abitanti ) e di quelle semplici ( 1.31 per ogni Unità Operativa complessa).
Il Piano strategico e l’Atto aziendale della ASL Rm F presentato dal Direttore Generale si muovono nell’ambito delle indicazioni programmatiche regionali con il preciso obiettivo di garantire un efficace livello assistenziale pur nel mutato e penalizzante contesto economico- normativo. Non va dimenticato , infatti, che la ASL ha compiti puramente gestionali dovendo tradurre in atti le indicazioni programmatiche regionali.
Proprio per questo, piuttosto che discutere in maniera superficiale di dettagli organizzativi, il sindaco Cozzolino, quale presidente della Conferenza dei sindaci, avrebbe dovuto promuovere un’analisi dei bisogni sanitari del territorio traducendola in un proposta da presentare alla regione che, dopo averla recepita, avrebbe dovuto trasmetterla alla Asl per la sua attuazione.
Far dipendere, poi, la sensibilità verso le problematiche oncologiche dall’istituzione di una unità operativa piuttosto che dall’attivazione di un modulo assistenziale ospedaliero specifico come dichiarato dal Direttore generale, dimenticando che allo stesso si deve l’attivazione di vari screening in campo oncologico e del Registro dei tumori, è espressione di una demagogica strumentalizzazione, fuori luogo su un argomento così delicato. Voglio ricordare al sindaco che E’ la prima volta che, nonostante le condizioni negative dovute al Commissariamento la regione da mandato alle ASL di elaborare un piano operativo strategico che attraverso l’individuazione di obiettivi consenta il pareggio di bilancio. Più che strumentalizzare la situazione, tutti insieme e indipendentemente dal colore politico, dovremmo sollecitare la Regione ad avere maggiore attenzione alle peculiarità dei territori della ASL RMF. Chi presiede la Conferenza dei Sindaci, probabilmente dovrebbe svolgere la funzione di coordinamento ed indirizzo con le idee più chiare.