Simulato un complesso scenario di emergenza: un incidente di tipo CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico, Nucleare) a bordo di una nave mercantile
Durante la “Mare Aperto 25”, la più grande esercitazione marittima della Difesa, pianificata e condotta dalla Marina Militare, è stato simulato un complesso scenario di emergenza: un incidente di tipo CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico, Nucleare) a bordo di una nave mercantile.
Tutto ha avuto inizio nel Mar Tirreno, con una chiamata d’allarme proveniente da un mercantile battente bandiera italiana. Un gruppo armato era salito a bordo, aveva fermato l’unità, prelevato alcuni fusti sospetti dal garage ed era poi fuggito su un peschereccio. Poco dopo, diversi membri dell’equipaggio hanno accusato sintomi gravi — nausea, svenimenti, perdita di coscienza — suggerendo una possibile contaminazione da sostanze pericolose.
La reazione della Difesa è stata tempestiva. Il cacciatorpediniere Francesco Mimbelli, della Marina Militare, ha raggiunto il mercantile, imbarcando un team di sicurezza e un’unità specializzata CBRN della Brigata Marina San Marco (BMSM). Dopo i primi rilievi, è stato confermato il rischio contaminazione. A supporto è intervenuto anche un team del 7° Reggimento Difesa CBRN “Cremona” dell’Esercito Italiano, in grado di identificare e analizzare agenti chimici. Le analisi hanno rilevato la presenza di una sostanza pericolosa in una zona circoscritta dell’imbarcazione.
A quel punto, per garantire la sicurezza dell’equipaggio e contenere il rischio, la nave è stata isolata e dirottata verso il porto di Civitavecchia. Qui è stata predisposta un’area d’intervento in prossimità della nave da assalto anfibio San Marco, con stazioni di decontaminazione montate dal personale dell’Esercito Italiano e della Croce Rossa, oltre a un Posto Medico Avanzato (PMA) della Marina Militare.
Durante le operazioni in porto:
• Il personale contaminato è stato trasportato dai militari (BMSM ed Esercito) dotati di equipaggiamento protettivo;
• Il personale in barella è stato trasferito alla stazione della Croce Rossa Italiana (CRI);
• Il personale deambulante ha seguito il percorso di decontaminazione attraverso la stazione di decontaminazione del Corpo Militare CRI;
• Il personale militare è stato gestito dalla stazione di decontaminazione approfondita del 7° Reggimento CBRN “Cremona”.
Completata la decontaminazione, è stato effettuato il triage medico e il successivo accesso al Posto Medico Avanzato, per il trattamento sanitario. In caso di necessità, era stato anche previsto l’eventuale elitrasporto dei pazienti in gravi condizioni, tramite l’impiego del ponte di volo di nave San Marco. La gestione dell’emergenza è stata quindi coordinata dalla Protezione Civile in un’apposita area di comando e controllo allestita presso il PMA, per i successivi coordinamenti con le strutture locali.
Con questa esercitazione le forze sul campo della Difesa hanno dimostrato come siano sempre pronte a intervenire in ogni contesto, anche il più complesso, come quello di una minaccia CBRN in mare, in costante supporto alla collettività. Esercitazioni come questa dimostrano quanto sia fondamentale l’addestramento del personale, la cooperazione tra Forze Armate ed enti civili e la capacità di fare squadra per proteggere il Paese.