Un particolare settore della medicina sportiva è rappresentato dalla traumatologia dello sport, il cui compito è quello di analizzare, prevenire, diagnosticare e curare i traumi che avvengono durante la pratica sportiva. Ne abbiamo parlato con il dottor Daniele Caviglia, Ortopedico sportivo di Roma.
Di che cosa si parla quando si fa riferimento alla traumatologia dello sport?
Essa comprende una serie di pratiche il cui obiettivo è quello di garantire il recupero dalle lesioni di cui possono soffrire gli sportivi, i quali – come noto – quando sono fermi per infortunio scalpitano per tornare attivi il prima possibile. I traumi che si possono verificare nello svolgimento di attività sportive sono molteplici, e vanno a interessare aree diverse anche in funzione delle caratteristiche dello sport praticato. Nel caso del calcio, per esempio, sono coinvolti soprattutto i piedi, le ginocchia e le caviglie, mentre per chi si dedica alla pallacanestro sono interessati i piedi, le caviglie, le braccia, le spalle e le ginocchia. Anche le lesioni sono di diverso tipo: dalle distorsioni alle lussazioni, dalle contusioni alle fratture, senza dimenticare le tendiniti, che possono essere più o meno gravi o dolorose a seconda delle sollecitazioni avvertite.
Ci sono lesioni che si verificano più spesso di altre?
Certamente: penso per esempio agli strappi muscolari e alle distorsioni alla caviglia, ma anche alle tendiniti. C’è un ampio assortimento di tendinopatie che si possono citare, come il gomito del golfista, il gomito del tennista o addirittura la rottura del tendine d’Achille. E poi, ancora, sono frequenti le lesioni al ginocchio che possono comprendere la rottura del legamento crociato o del menisco. Le tendinopatie possono riguardare anche la spalla. Gli infortuni di questo tipo sono provocati non solo da aspetti individuali, ma anche da fattori ambientali.
I traumi che si verificano mentre si fa sport potrebbero essere evitati?
Prevenirli al 100% non è possibile, ma di certo si possono ridurre le probabilità che si verifichino. Parecchie lesioni correlate alla pratica sportiva, per esempio, si spiegano con una preparazione non idonea: è evidente che in tali circostanze conviene agire in maniera preventiva, al fine di evitare potenziali danni. Ci sono, per esempio, particolari test funzionali che aiutano a mettere in evidenza un muscolo ipotonico, un tendine retratto o un’articolazione bloccata. Sono situazioni che, oltre a compromettere una performance sportiva ottimale, favoriscono il verificarsi di infortuni. Grazie all’analisi delle reazioni del fisico, d’altro canto, è facile identificare il deficit e pianificare la fisioterapia che occorre mettere in pratica.
Come si prevengono gli infortuni?
Senza dubbio un riscaldamento accurato è il punto di partenza ideale: occorre eseguire degli esercizi di stretching utili ad allungare i muscoli, affinché essi sviluppino una tensione maggiore. Sarebbe auspicabile, poi, un esercizio che lavori per alcuni sui muscoli, iniziando con un ritmo rilassato e continuando poi con un’intensità crescente. Così, i muscoli possono essere scaldati, diventando più resistenti ed elastici. Le articolazioni che vengono sollecitate nello sport sono tante, e il rischio di lesioni è elevato: bisogna quindi agire in modo da limitarlo.
Chi è il dottor Daniele Caviglia
Il dottor Daniele Caviglia, specializzato in ortopedia e traumatologia dopo la laurea in medicina, ha acquisito esperienza lavorando all’Ospedale Gemelli, mentre attualmente è operativo nella clinica privata Ars Biomedica e all’Ospedale Israelitico a Roma. Le patologie del ginocchio e dell’anca rappresentano le sue principali aree di competenza e di interesse, con riferimento soprattutto agli interventi di artroscopia e alle operazioni di inserimento di protesi di ginocchia e anche. Ai pazienti viene garantito un recupero il più possibile rapido, ovviamente in funzione delle caratteristiche dell’intervento e della patologia trattata.