Intanto c’è il dolore manifestato dalla proprietaria dei molossi: “Ci sentiamo responsabili”
Tutto ruota intorno a quel cancello o dalla recinzione da dove i tre rottweiler Arian, Aron e Apollo sono scappati aggredendo fino ad ucciderlo Paolo Pasqualini, il 39enne che domenica mattina stava correndo nel bosco di Manziana.
Il focus sia dei Carabinieri, sia della Procura – anche del legale della famiglia proprietaria degli animali – è lì, sul punto esatto dove i molossi hanno trovato la via di fuga.
Secondo l’avvocato Giancarlo Ascanio «il cancello era chiuso. Negli accertamenti che sta svolgendo l’Autorità Giudiziaria c’è un punto della recinzione danneggiata e pertanto sono in corso delle verifiche in corso per accertare se da questo strappo potevano scappare via».
Il dubbio è sorto nel momento in cui si è notato che le due ante del cancello non fossero allineate, sebbene all’altezza della serratura fosse presente un catenaccio.
«Il cancello principale, da quanto mi risulta, per me era chiuso poi lo stato dei luoghi non l’ho accertato personalmente. Tuttavia, anche questo aspetto lo chiarirà l’indagine».
In questa vicenda, l’aspetto umano non è secondario. Infatti la proprietaria dei cani, una volta saputo dell’accaduto ha accusato un malore. Già affetta da patologie specifiche, è stata ricoverata in ospedale incapace di realizzare come sia stato possibile che un uomo abbia perso la vita per colpa dei suoi animali. «Penso alla mamma della vittima» la frase che ha sussurrato al legale. E non è il solo pensiero che insiste nelle teste dei padroni dei cani: «Non si capacitano di quanto accaduto e sebbene non siano stati loro ad azzannare Pasqualini, la responsabilità se la sentono addosso».
Poi c’è l’aspetto giudiziario perché gli ex coniugi sarebbero stati denunciati per omessa custodia in concorso dai Carabinieri della Compagnia di Bracciano, tramite la stazione di Manziana alla Procura della Repubblica di Civitavecchia. E sarebbe in valutazione l’ipotesi del reato di omicidio colposo. Da questo punto di vista, l’avvocato Ascanio spiega che «ai miei clienti non è stata notificata ancora nessuna iscrizione nel registro, né sono stato convocati dai magistrato come persone informate dei fatti e nemmeno nelle vesti di indagati. Non c’è elezione di domicilio, nessun atto per il quale si possa pensare a un’indagine aperta. Il destino dei cani? È presto per capire dove finiranno, al momento sono sotto sequestro e in custodia, in attesa che su di loro venga svolta una perizia specifica. Tuttavia sono assicurati microcippati e registrati all’anagrafe canina, come richiesto dalle leggi» la conclusione del legale.
Stando a quanto si è riuscito a ricostruire finora, Paolo Pasqualini, caporeparto presso un supermercato di Roma, si è difeso dall’aggressione dei rottweiler usando mani e braccia. Gli stessi animali poi si sono scagliati contro uno dei soccorritori corsi in aiuto a Pasqualini. Si tratta di un allevatore di zona che, per allontanare i cani, è stato costretto a usare un bastone.