Mazzarino striglia l'opposizione di Ladispoli: "Cambi passo" • Terzo Binario News

Arriva sempre un momento in cui non c’è altro da fare che rischiare.” L’aforisma di José Saramago sintetizza con eleganza il discorso che seguirà.

Se si vuole godere della libertà di opinione in pubblico, si deve avere la correttezza di ammettere quando si sbaglia e l’onestà intellettuale di essere obiettivi verso tutti, avendo come unico limite il rispetto della legge e della altrui dignità.

La premessa è opportuna visti quanto accade a Ladispoli in ambito politico amministrativo. È palese lo stallo amministrativo della maggioranza ad alto nervosismo, soprattutto perché i consiglieri oggi eletti non sono le docili pedine della precedente consiliatura.

Aver definito questa amministrazione una ‘misticanza di diverse ‘etnie’ politiche – legate solo dagli affari e prive di progettualità sociale concreta – è dato di fatt, il che si traduce in una legiferazione a macchia di leopardo, soprattutto urbanistica, che mal digerisce gli strumenti di programmazione ambientale come le VAS ed i piani paesaggistici, ma, in genere, il rispetto dell’ambiente relegato a discorsi di maniera.

Si potrebbe parlare a lungo del PUA palesemente fallato, smascherato solo per un controllo di Trani, ma ugualmente portato in aula facendo correre il rischio anche ai consiglieri di maggioranza, continuando con i faraonici progetti di centri commerciali su terreno agricolo tutelato sebbene altrove stiano chiudendo mentre la lottizzazione Olmetto, sulla carta in regola da decenni, sprofonda nel degrado.

Tutto ciò senza parlare della gestione del passaggio dell’acqua ad Acea, gestito alla bene e meglio, nella speranza assurda di cambiare una legge nazionale invece di trattare obbligando Flavia Acque e Acea ad integrarsi gradualmente, mentre oggi si assiste a un degrado infrastrutturale probabilmente stato causato proprio da un approccio sbagliato consentito a Flavia, alla quale andava chiesta maggiore qualità.

Stesso discorso per i project financing che stanno facendo crescere cubatura totalmente disomogenea. Come detto precedentemente, il resto è solo ordinaria amministrazione, spesso orchestrata grazie al sostegno di enti come Asl e Regione. Per questi motivi non è peregrino sostenere che questa Amministrazione Grando 2.0 stia creando molti danni e compromettendo il territorio in modo forse irreversibile. In più si nota la pericolosa tendenza ad esorcizzare i problemi politici interni al contempo limitando la possibilità dell’opposizione di criticare, controllare e proporre: tutte operazioni che sono l’essenza della partecipazione della minoranza al Consiglio.

Tra l’altro attuando la manovra con metodi dozzinali e sprezzanti, non certo democratici ed anche vagamente maleducati. Si era cominciato con i Consigli in prima e seconda convocazione a 30 minuti di distanza fra loro, ma, soprattutto, per la modifica la Regolamento di Consiglio del 28 Novembre, che l’opposizione afferma essere stata votata irregolarmente.

Onestà intellettuale vuole che nessuno venga escluso dalle critiche e, quindi, neanche l’opposizione è esente delle critiche. Durante l’ultimo Consiglio la maggioranza, allo scadere dei sessanta minuti introdotti con la suddetta modifica, si è alzata e, in modo platealmente maleducato e provocatorio, ha fatto cadere il numero legale.

Questa ‘regola’ in pratica è una forzatura pacchiana che nessun comune applica in questo modo irrispettoso dei cittadini e dei ruoli della democrazia. Tuttavia le regole sono regole, anche se votate male, e a poco valgono le rimostranze in aula, specialmente se, come in questo caso la regola è stata inserita proprio per toglierti la parola e lo spazio di critica. Non solo, con la palese distrazione di chi dovrebbe controllare la regolarità delle votazioni.

In questo conteso l’unica vera soluzione può essere solo la legge, ovvero mettere mano al proprio portafoglio e ricorrere al TAR, presso il Prefetto e gli organi di controllo.

Se, come proprio sembra in questo caso, sarà sancita la bontà delle contestazioni il Comune sarà costretto a rimborsare le spese legali mentre chi lo abbia causato ed approvato sarà passibile di danno erariale presso la Corte dei Conti.

È quindi inutile continuare a lamentarsi verso la gente, in quanto il contesto è di una amministrazione che modifica regole per annullare i suoi problemi e serve rischiare qualcosa ricorrendo alla legge se si vuole ottenere rispetto.

Solo così si potrà turbare la quiete apparente del sindaco e dei consiglieri che fanno mezzo servizio in Consiglio, ma solo quando ci sono interrogazioni e mozioni che possano metterli in difficoltà, mentre fanno gli arroganti quando debbono imporre altri interessi con delibere discutibili.

E questo è l’unico modo per farsi rispettare in questo contesto politico ladispolano. C’è poi da considerare che l’opposizione spreca energie fra chi affronta i problemi in modo istituzionale, e chi cerca di cavalcare il populismo con modi e argomenti in ritardo di venti anni sulla storia.

Questi ultimi, non certo di primo pelo, colmano le proprie carenze sibilando qualche veleno di troppo verso chi è opposizione come loro ed affronta i problemi in modo diverso, ma solo per coprire la propria scarsa attitudine a confrontarsi sul terreno amministrativo e, purtroppo, condizionano quelli dell’opposizione che ancora non hanno esperienza di amministrazione. Palese che questo agire stia giocando molto a favore del sindaco, che ormai ostenta arroganza come metodo di governo, ma solo nei consigli in cui l’opposizione può farsi sentire, mentre chiede comprensione e collaborazione dove non riesce a controllare la sua maggioranza volpina.

Quindi l’opposizione deve cambiare passo, cominciando a rischiare, investendo in controlli, attuando una opposizione concreta anche con atti formali, se servisse anche in sede legale, e facendo smettere chi spreca energie più per affermare se stesso dentro l’opposizione che l’opposizione contro il sindaco.

Diversamente qualcuno avrà meritato ben poco rispetto e continuerà a prendersi gli ironici e sprezzanti commenti del sindaco. È questa incapacità ad interpretare il proprio ruolo in modo corretto la vera garanzia di continuità ed impunità per il sindaco, che come abbiamo detto, non ci sembra meritarla.

Tanto dovevamo come libertà di opinione da sottoporre a chi legge, e poco conta il parere di questo o quel politico che si senta offeso o toccato. Si conclude con una citazione filosofica: “Il diritto non deve mai adeguarsi alla politica, ma è la politica che in ogni tempo deve adeguarsi al diritt” di Immanuel Kant.

cardinal Mazzarino

Pubblicato martedì, 20 Dicembre 2022 @ 06:46:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA