“Dopo le buone notizie della cna, riguardante la lieve diminuzione della tasse per le pmi ,dati di Confcommercio evidenziano un aumento per quanto riguarda la tassa rifiuti, per cittadini ed imprese.
Tassa rifiuti che nonostante il passaggio da tassa a tariffa,e che avrebbe dovuto alleggerire il tributo, è in costante crescita,penalizzando soprattutto le imprese del terziario. Dal 2010 ad oggi infatti il costo complessivo è aumentato del 76%,passando da 5,4 a 9,5 miliardi.
Il costo medio pro capite è pari a 205 euro l’anno,purtroppo il Lazio è la regione dove si paga di più con 260 euro a testa.
La cosa più preoccupante che a fronte della crescita della tari, non corrisponde un aumento dei servizi offerti dalle amministrazioni locali che diminuiscono in qualità e quantità.
Analizzando i settori merceologici, pescherie,ortofrutta e fiorai sono le attività che pagano di più con oltre 24 euro a metro quadrato, mentre ristoranti ,discoteche e negozi di abbigliamento sono le categorie che hanno subito i maggiori aumenti tra il 5 e il 6%.
Dati,quelli dell’osservatorio tasse locali di Confcommercio,che rendono necessaria una riforma della fiscalità locale, legata alla gestione dei rifiuti, nel rispetto del principio europeo che chi inquina paga.
Un servizio adeguato per la raccolta rifiuti non solo porta benefici all’ambiente, ma determina quella irrinunciabile esigenza di decoro e di immagine che dovrebbe caratterizzare la nostra città, ma che molto spesso si rivela insufficiente.
Un decoro urbano adeguato, non solo aiuta le imprese, ma tutela anche i cittadini e la loro salute”.
Tullio Nunzi
Meno poltrone più panchine