
Il litorale di Montalto
Chiazze in mare a Pescia Romana. La segnalazione era stata effettuata, nei giorni scorsi, da alcuni bagnanti che recatisi in spiaggia avevano notato qualcosa che non andava. Ora a tranquillizzare i cittadini è l’amministrazione comunale di Montalto di Castro: “A seguito dell’avvistamento di una chiazza sulla superficie del mare, da parte di alcuni bagnanti a Pescia Romana – ha spiegato il sindaco Sergio Caci – ci siamo attivati immediatamente con la Guardia Costiera e l’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente) al fine di evitare comunicazioni difformi dalla vera natura dell’evento”.
“Da un primo risultato parziale le analisi svolte dall’Arpa, nei punti segnalati, escludono qualsiasi fonte di inquinamento. Ad esempio l’Escherichia Coli – ha aggiunto Caci – presenta un valore massimo di 11,9 a fronte di un limite fissato a 500, oltre il quale viene vietata la balneazione. Lunedì riceveremo le analisi complete, che comprenderanno tra l’altro anche la natura del materiale raccolto in acqua, che ribadiamo non è fonte di inquinamento. Ancora oggi e domani, anche se le acque risultano pulite, stiamo monitorando, con il coordinamento della Guardia Costiera, l’intero litorale”.
Intanto a volerci vedere chiaro sulla vicenda, legata non solo alle spiagge di Montalto ma anche a quelle di Tarquinia e altre zone costiere del litorale a nord di Roma, è il Codacons. “L’ Associazione – ha detto il presidente regionale Sabrina De Paolis – nel suo duplice ruolo di difesa dell’Ambiente e dei Consumatori, vuole vederci chiaro sulla situazione che ha portato molti sindaci di località del litorale laziale a decretare lo stato di “non balneazione”, a seguito delle rilevazioni effettuate dall’Agenzia regionale Arpa, le quali, ricordiamolo, prendono in considerazione prevalentemente la presenza di Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali. Per questo – ha proseguito De Paolis – abbiamo inoltrato in data odierna formale istanza di accesso agli atti ai Sindaci, iniziando da quelli dei Comuni più a nord, ovvero Montalto di Castro e Tarquinia. Istanze di accesso che saranno estese a tutto il litorale, verso sud, fino a Gaeta. Stante il danno provocato sia ai semplici cittadini, ma soprattutto agli operatori turistici delle zone interessate e limitrofe, è necessario individuare ed accertare – ha concluso – le eventuali responsabilità nel sistema della depurazione degli scarichi”.