Mafia Capitale a Ladispoli: la Guardia di Finanza intercetta conversazioni tra Luigi Valà e sindaco, assessori e consiglieri comunali • Terzo Binario News

Mafia Capitale a Ladispoli: la Guardia di Finanza intercetta conversazioni tra Luigi Valà e sindaco, assessori e consiglieri comunali

Ott 8, 2015 | Ladispoli

guardia-di-finanzaSi allarga a macchia d’olio l’inchiesta relativa alla mafia capitale del litorale, che vede al centro delle indagini Casa Comune 2000 e Luigi Valà.

Dopo gli avvisi di garanzia, ora sarebbe una relazione della Guardia di Finanza di Civitavecchia a chiamare in causa gran parte della classe politica ladispolana.

Nel documento sono riportati fatti importanti che mostrerebbero come la politica di Ladispoli avesse rapporti strettissimi con Luigi Valà. Segnalazioni per assunzioni, proroghe di appalti, invio di lavoratori per svolgere lavoretti privati.

Dalle varie intercettazioni emerge la disinvoltura con la quale Luigi Valà riusciva a muoversi contattando uffici comunali, lo staff del sindaco ed amministratori. Coinvolti nelle intercettazioni il sindaco Crescenzo Paliotta, l’assessore Marco Pierini, l’assessore al bilancio Eugenio Trani, il consigliere Agostino Agaro e Francesco Fantozzi, ex presidente Ala Servizi, la municipalizzata del Comune. Va detto che Agostino Agaro nelle intercettazioni risulta solo come consulente. (Leggi rettifica)

Nella relazione la Guardia di Finanza ritiene che un incontro tra Valà e Paliotta abbia portato alla proroga del contratto della figlia del sindaco che da accertamento Inps “lavora alle dipendenze di Casa Comune 2000 con contratti a termine di volta in volta prorogati a far data dal 03/06/2013“. Sembra infatti che la figlia del sindaco, Valentina, sia contrattualizzata da Casa Comune 2000, ma alla luce del fatto che lo studio medico nel quale lavora si serve di dipendenti presi dalla cooperativa. Si tratterebbe quindi non di un impiego pubblico, bensì di rapporti lavorativi tra privati.

Sui fatti il Pm Lorenzo Del Giudice sta traendo le conclusioni, ma emerge chiaramente dalle conversazioni che i politici si incontravano continuamente con Valà per intrattenere conversazioni che non potevano essere fatte telefonicamente.