Il 3 ottobre scorso la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sul processo di finanziamento Crowdfunding, che terminerà il 31 dicembre 2013.
Lo scopo della consultazione è quello di esplorare le modalità in cui l’azione europea può promuovere il Crowdfunding in Europa.
Il Crowdfunding è una forma alternativa di finanziamento che lega direttamente chi può donare, prestare o investire denaro con chi ha bisogno di finanziamenti per lo sviluppo di progetti specifici.
Alla base della consultazione c’è la volontà da parte della Commissione di spingere i cittadini, le imprese e gli altri stakeholder a condividere il loro punto di vista in merito ai potenziali benefici e ai rischi del Crowdfunding.
La consultazione copre tutte le forme di finanziamento collettivo, dalle donazioni agli investimenti finanziari ed i destinatari sono invitati a condividere la loro opinione ed a compilare il questionario online.
Tale iniziativa risponde agli obiettivi della Commissione europea che, attraverso il Piano d’Azione per l’Imprenditorialità 2020, invita gli Stati Membri a valutare la necessità di modificare l’attuale legislazione finanziaria nazionale con l’obiettivo di facilitare forme nuove ed alternative di finanziamento per le nuove imprese e le PMI.
I promotori di una specifica iniziativa possono avviare direttamente una raccolta fondi tuttavia, è prassi diffusa l’utilizzo di un’ambiente web che faccia da intermediario (c.d. piattaforma di Crowdfunding), capace di supportare l’intero processo di raccolta dei fondi.
La diffusione di questo strumento di finanziamento è aumentata notevolmente da quando la crisi finanziaria ha reso più difficoltoso l’accesso al credito bancario. Nel 2012, infatti, in Europa il Crowfunding è cresciuto del 65% rispetto all’anno precedente sino a raggiungere la cifra di 735 milioni di euro.
Nel contesto dell’ecosistema finanziario delle piccole e medie imprese, sembra che il Crowdfunding possa dare risultati positivi in tanti piccoli start-up che altrimenti non avrebbero acceso al credito bancario. Tale strumento potrebbe infatti contribuire a colmare il gap finanziario per i progetti innovativi.
Un migliore accesso al credito per le piccole imprese contribuirebbe a promuovere l’imprenditorialità e, di conseguenza, la crescita economica e la creazione di lavoro.
Fonte: Formez.it