Danno erariale al comune di Bracciano: emergono gravi elementi nei confronti di Sala e Di Matteo • Terzo Binario News

Danno erariale al comune di Bracciano: emergono gravi elementi nei confronti di Sala e Di Matteo

Feb 20, 2015 | Bracciano, Cerveteri, Cronaca, Inchieste, Ladispoli

Giuliano Sala Sindaco di Bracciano

Giuliano Sala Sindaco di Bracciano

Emergono numerosi elementi di valutazione riguardo alla notizia della convenzione a giudizio nei confronti del Sindaco di Bracciano Giuliano Sala, del Capo Area ai lavori pubblici Luigi di Matteo e del consigliere del Cda di Bracciano ambiente Angelo Correnti emessa dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per il Lazio.

Danno erariale, questa l’accusa di cui dovranno rispondere a vario titolo i tre. Ma andiamo con ordine perché questo provvedimento arriva dopo diversi anni di indagine da parte della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza

SALA E DI MATTEO – La posizione più grave è quella di Sala e di Di Matteo. Per il primo, in quanto sindaco, l’accusa è quella di non aver pagato alla Bracciano Ambiente interessi moratori e di aver stipulato con la società contratti di servizio per corrispettivi inadeguati. Ma le imputazioni non finiscono qui. L’accumulo di debito da parte del Comune di Bracciano nei confronti della Bracciano Ambiente hanno inoltre causato eccessive spese bancarie alla società stessa. Sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti finisce anche un impianto di lavorazione del percolato, acquistato per una cifra ingente, che non avrebbe mai lavorato a pieno regime, causando quindi continue spese per il trasporto del percolato presso altri impianti.

RUOLO DELLA BRACCIANO AMBIENTE – Ma dalle pagine del dossier emergono fatti gravi che riguardano indirettamente gli altri comuni del comprensorio. Per la Corte dei Conti la Bracciano Ambiente non può considerarsi una società in house del comune in quanto non sussiste il requisito di prevelanza dell’attività nei confronti dell’ente. In sostanza una società in house deve svolgere solo attività accessoria presso altre aziende/enti, mentre risultava che oltre il 90% del fatturato delle Bracciano Ambiente era fatto nei confronti di altri enti e comunque per la gestione della discarica di Cupinoro.

Questo fatto ha portato il Comune ad approfittare di servizi a costi ritenuti dalla Corte dei Conti inadeguati (in perdita per la società). In sostanza i comuni che conferivano a Cupinoro compensavano il bilancio della società per il lavoro sottocosto svolto pre il comune di Bracciano.

IL BILANCIO DELLA SOCIETA’ – Sempre nella relazione della Corte dei Conti emerge chiaramente che la Bracciano Ambiente “versa attualmente in uno stato di gravissima decozione.” Gran parte dei danni alla società derivano dall’eccessiva esposizione verso alcuni enti primo tra i quali proprio il comune di Bracciano. Nel maggio scorso la Guardia di Finanza di Civitacastellana aveva parlato di un danno erariale causato dai debitori della Bracciano Ambiente per oltre 4 milioni di euro. Sala precisò che in quel caso la Bracciano Ambiente era parte lesa omettendo però che proprio il Comune di Bracciano era il primo debitore. La reazione dei sindaci del territorio fu comunque dura e venne specificato che molti di questi avevano già saldato le proprie posizioni.

L’IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO –  Ma è l’acquisto di un impianto di trattamento del percolato l’elemento per il quale viene chiesto a Sala e Di Matteo di risarcire 1.284.163,12 euro. Nel 2006 la Bracciano Ambiente chiede l’autorizzazione per la costruzione di un impianto di trattamento del percolato che avrebbe consentito di abbattere i costi per lo smartimento del liquido prodotto dai rifiuti abbancati nella discarica. L’impianto viene autorizzato e realizzato per un costo di 1.725,074,17 euro e messo in funzione nel 2011. Ad alimentare elettricamente l’impianto doveva pensare una piccola centrale biogas che però non è mai riuscita a produrre l’energia necessaria, al punto che fu richiesto l’affiancamento di una caldaia a combustibile fossile della potenza di 450 kWt. Il funzionamento a singhiozzo dell’impianto richiese l’utilizzo stabile di un dipendente, causando ulteriore danno economico. Il funzionamento parziale dell’impianto ha inoltre richiesto che parte del percolato venisse trasferito presso centri di lavorazione esterni causando complessivamente nel trienni 2011-2013 una spesa ulteriore per la società pari a 939.147,95 euro.

IL COINVOLGIMENTO DI CORRENTI – Un capitolo a parte riguarda invece il consigliere del Cda Angelo Correnti. A lui viene imputato un danno di 1.332,21 euro per questioni non legate direttamente alla discarica. Correnti infatti dovrebbe risarcire i danni causati da un incidente stradale fatto con una macchina della società, una Jeep Cherokee, il giorno 27 luglio 2011. Secondo la Corte dei Conti Correnti non era in possesso di alcuna autorizzazione all’uso dell’auto e quindi sono imputabili a lui i danni per essere andato fuori strada non causando però danni a terzi o a persone.

LA SITUAZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE DI BRACCIANO – Altro elemento preso in considerazione tra i tanti contenuti nel documento è il giudizio espresso riguardo ai conti ed alla situazione del Comune di Bracciano. Nella relazione si legge testualmente: “Giova evidenziare che la grave situazione finanziaria del Comune di Bracciano e lo stato di decozione della sua partecipata Bracciano Ambiente Spa sono state reiteratamente attenzione della corte dei conti”.

Tra le aggravanti vengono inoltre citati altri fatti giudiziari che riguardano sempre l’Amministrazione in tema di urbanistica tra cui le vicende di Prato Giardino e la Lottizzazione la Lobbra.

Ora si attende l’udienza del 14 maggio prossimo per conoscere la linea difensiva di Sala e Di Matteo. Per il momento pesano come un macigno le parole conentute nelle conclusioni del documento. “Le condotte contestate ai medesimi si connotano per un rilevante  e significativo scostamento da comuni e generalissimi parametri di  corretta gestione economicamente orientata delle pubbliche risorse. Tale “disallineamento” risulta inescusabile e gravemente colpevole”