Aula consiliare stracolma per la presentazione del libro Caravaggio tra arte e scienza a cura di Vincenzo Pacelli, redattore e membro fondatore della rivista Studi di storia dell’arte, e Gianluca Forgione, laureato in archeologia e storia dell’arte e consulente scientifico, edito da Paparo. Il volume affronta in modo scientifico la tesi sostenuta da tempo dal Professor Pacelli, uno dei massimi studiosi dell’artista: Caravaggio non morì malato a Porto Ercole, ma fu ucciso dai sicari dei Cavalieri di Malta a Palo, frazione di Ladispoli, l’ultimo approdo del suo peregrinare storicamente documentato.
Ad introdurre e presentare la conferenza è stata l’Assessore alla Cultura di Ladispoli Francesca di Girolamo, che ha ringraziato l’Etruria Communication e la stampa locale di Ladispoli per la promozione e la pubblicità dell’evento.
La parola poi è passata al sindaco Crescenzo Paliotta che, dopo aver intrapreso un’interessante panoramica della storia di Ladispoli, ha riconosciuto l’importanza del Caravaggio e il suo sbarco al castello di Palo. La conferenza, infatti, è stata intitolata “Ladispoli, l’ultimo orizzonte”, proprio a significare l’ultima tappa del Caravaggio prima della sua misteriosa morte, ed è proprio su questo tema che si basa il testo pubblicato dal professor Pacelli insieme al suo alunno e collaboratore Gianluca Forgione.
La conferenza continua con l’intervento del dott. Francesco Petrucci, il quale racconta degli innumerevoli libri sul Merisi che sono stati pubblicati negli ultimi anni, “molti di questi testi- afferma Petrucci- non aggiungono niente ma creano confusione” alcuni, infatti, vengono scritti con scopi meramente mediatici, proponendo dei falsi ed elevandoli a scoperte secolari.
Continua poi il professore di anatomia all’università di Napoli Vincenzo Esposito che illustra le varie tele del Caravaggio soffermandosi sulla conoscenza che aveva l’artista del corpo umano e dei suoi tessuti muscolari. Interessante è stato l’intervento della dottoressa Carmen Petrocelli, la quale ha voluto analizzare i diversi strumenti che compaiono talvolta nelle scene rappresentate dal Merisi; ha poi presentato l’intervento musicale a cura di EGB con Rosalba Lapresentazione clavicembalista e Agostino Trotta controtenore. Tra le opere musicali che hanno accompagnato la conferenza vi è “se l’aura spira” di Girolamo Frescobaldi.
Si è fatto attendere l’intervento dell’autore del libro Vincenzo Pacelli che ha esposto per ultimo il suo discorso insieme al collaboratore Gianluca Forgione. Pacelli ha voluto introdurre la sua tesi esponendo un attento excursus degli ultimi anni del Caravaggio, soffermandosi sulle tappe più importanti che lo hanno condotto al porto di Palo.
Caravaggio infatti, secondo lo studioso, sarebbe stato ucciso a Ladispoli, probabilmente nella prigione, allora proprietà degli Orsini, dove era stato portato alla fine del suo viaggio. Questa ipotesi spiegherebbe il mancato ritrovamento del corpo del più famoso pittore del 1500, escludendo la seconda ipotesi, ovvero la morte per opera di una malattia nei pressi di porto D’Ercole in Toscana.
“Qualche anno fa- continua Pacelli- un ricercatore ha ipotizzato il ritrovamento del corpo di Caravaggio studiando l’ossatura di un malcapitato, attribuendogli l’85 % della compatibilità con il reale DNA del pittore. Ma il test di compatibilità del DNA risulta positivo se vi è una congruenza del 99,99%. Dovete sapere che io e il mio cane, in quanto esseri viventi, abbiamo una compatibilità pari al 90%”.
La conferenza è stata preceduta il giorno prima da un incontro riservato del professor Pacelli con la stampa presso la Posta Vecchia, in prossimità del luogo dove sarebbe morto Caravaggio. L’evento rappresenta una tappa fondamentale per la ricerca, per l’arte e per la nostra città che potrebbe così ritagliarsi un ruolo non secondario nella Storia.
Di seguito le foto di Fabio Fantozzi della conferenza stampa alla Posta Vecchia di venerdì 22 e della presentazione del libro di sabato 23. In copertina il quadro dell’artista Guido Venanzoni sull’arresto del Caravaggio a Palo, ora esposto nell’Aula consiliare.
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Le foto di Luigi Cicillini:
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